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 - VESPRI SICILIANI - S. PLACIDO/CALO' NERO' - IL CONTRASTO -

SAN PLACIDO MONACO BENEDETTINO CALO' NERO'

4 AGOSTO- "A Messina in questo giorno ricorre una grande festa. Il 4 AGOSTO del 1588 venivano ritrovate le reliquie di San Placido e dei suoi compagni monaci, martiri messinesi", così è scritto nel volume "MESSINA IERI E OGGI" n. 9 a cura della compagnia di San Placido, stampato con denaro pubblico dall' ottavo quartiere del Comune di Messina nel 1988. Niente di strano, se non fosse che San Placido è il Santo più importante, infatti è il PATRONO DELLA CITTA' insieme alla più famosa (ma solo a Messina) Madonna della Lettera. Molti messinesi non lo sanno, raramente danno questo nome ai loro figli, infatti comunemente lo si unifica ad un aggettivo non troppo lusinghiero: Placidu babbu. Questo impensabile futuro patrono giunse a Messina nel 536 (cinquecentotrentasei) inviato da San Benedetto da Norcia, fondatore nel 520 del famoso Ordine dei Benedettini. Il suo compito era quello di estendere alla SICILIA un preciso ordine del PAPA: demolire tutto quello che di "Pagano" era rimasto anche attraverso la "cancellazione" di tutte le icone "non cristiane" dalle chiese/tempio alle statue panteiste, dai mosaici sconci ai dipinti voluttuosi, cominciando con il tempio di Apollo, in cima al Monte Cassino, demolito nel 529, sostituito da due cappelle. Fu questa l' origine dell' abbazia. Mentre San Benedetto organizzava questa epurazione artistica, San Placido ebbe un incidente a Messina. La notte del 5 OTTOBRE 541, PLACIDO, i fratelli EUTICHIO e VITTORINO, la sorella Flavia ed altri trenta monaci persero la testa, diranno poi gli "storici" troncata dalla scimitarra del pirata Mamuca (terribile saracino) che già voleva inquinare (questo infedele) il suolo di Santa Romana Chiesa. L' odio delle crociate contro i Musulmani, scatenato dai PAPI. ha dato cattivo consiglio agli "storici" i quali scrissero la "storia" in Latino fino a San Francesco, infatti Maometto nacque alla mecca attorno al 570, quindi nel 541 i saraceni non esistevano. Clamoroso "piccolo" errore ripetuto però fino ad un secolo da oggi. Torniamo alla testa di PLACIDO e dei suoi monaci. Il 4 di AGOSTO di ben millequarantasette anni dopo, saltano fuori, dove adesso c' è la Villa Mazzini, le teste martoriate dei 34 monaci (tre di queste conservate nella vicina Chiesa di San Giovanni di Malta. Si possono vedere insieme alle altre reliquie solo in un giorno, il 4 AGOSTO) proprio vicino al pozzo miracoloso in cui nei giorni 4/5 AGOSTO affiora l' acqua dall' orlo, da quel giorno del ritrovamento. Oggi questo luogo è stravolto dall' edificio della Prefettura (costruito dopo il 1908) a cui venne sacrificata la maestosa Chiesa dei CAVALIERI DI MALTA, difensori del sacro sepolcro di GERUSALEMME, ma indifesi dalle distruzioni dei ricostruttori. Per fare spazio alla Prefettura demolirono tutta la Chiesa, rimase solo l' altare di quello di quello che oggi è il "mausoleo" di San Placido e compagni. Resterà sconosciuto l' autore di quelle 34 decapitazioni, forse per sempre, ma perché le teste furono ritrovate proprio il 4 AGOSTO di mille anni dopo?  Forse questo possiamo saperlo! E' lo stesso motivo per il quale le sacre reliquie di Sant' Agata tornano a Catania il 4 FEBBRAIO di molti secoli dopo. Lo stesso motivo per cui le sacre reliquie di Santa Rosalia vengono riportate a Palermo un tal giorno (16 LUGLIO) di molti secoli dopo. Lo stesso motivo per cui in molti paesi del "sacro suolo" di SICILIA, in una data in cui esiste una festa profondamente radicata nella cultura dei suoi abitanti, viene premeditamente sovrapposta, dalla Chiesa di Roma, un ritrovamento miracoloso o un ritorno puntuale di reliquie come una pietra tombale. Un piccolo errore, commette il PAPA di turno nel caso di San Placido. Mentre in tutte le città della Sicilia il 4 AGOSTO si festeggia un Santo stranamente "nero" : ad Agrigento San Calogero, a Taormina San Pancrazio (16 LUGLIO); ad Agira San Filippo siriaco, da non confondere con San Filippo dei Neri (Aidone) che è nero nella statua pur essendo fiorentino e dei Neri avesse solo il nome della sua famiglia; a Trecastagni San Lorenzo (anche lui nero di pelle per vie che i romani lo misero al rogo); San Rocco (francese), San Cono, Sant' Elia..., tutti neri d' aspetto, in Sicilia. Ed ecco che ci spiega tutto il "Paganesimo", parola inventata ed abusata al contempo dai Cristiani per sminuire disprezzandole le altre religioni. Nel mito Panteista greco (panteon=paradiso di uomini divinizzati) il Dio/nero Vulcano rapisce una bionda (Xantia=grano) fanciulla (Kore=acqua dei fiumi). Il rapimento (Proserpina) avviene dopo la "calura" d' amore dei primi giorni d' Agosto, intorno al 15 dello stesso mese. La madre Demetra (Anna=Cecere=.Terra), dopo nove giorni di ricerche, ritrova la figlia Kore che tornerà dalla madre stessa dopo la fuitina (ratto/stupro) ma solo in primavera (per la Sicilia i  primi giorni di FEBBRAIO-Sant' Agata-Festa del Mandorlo in Fiore) dopo aver trascorso l' inverno in cima al Vulcano tra le nevi e le lave. Tornerà poi alla madre terra per far nascere il giorno (nuovo ciclo). L' errore, consiste nel non aver sovrapposto un idolo/santo delle stesse sembianze del santo nero (umanizzazione della montagna nera-vulcano-fenomeno della natura nella concezione animista). Mentre la Madonna della Lettera è l' esatta sovrapposizione della Madonna dei Marinai o Madonna del Buoncammino anche detta Madonna Odigitria venerata in tutto il MEDITERRANEO (Madonna di Trapani) da mille anni prima di Cristo con il nome di Venere Ericina (la Ericina ridens dei Romani) per un semplice motivo: il monte Erice era un faro posto ad una quota tale da essere visto da centinaia di miglia dai marinai dei popoli navigatori del Mediterraneo (motivo neanche tanto religioso). Mentre in questo caso la Madonna della Lettera (molti ne hanno negato la sua vera esistenza) mantiene l 'aspetto esteriore della Madonna benedicente i marinai (quindi la stessa figura con diverso significato), nel caso di San Placido si sostituisce al Santo nero (Etna) un monaco con la pelle bianca e i capelli tagliati con la tazza. Il culto popolare scompare, nessuno dà il nome di Placido ai figli, pur essendo stato nominato patrono della città. Se poi notate che ELEUTERIA in greco significa libertà, converrete sicuramente che la sovrapposizione è ben pensata. Perché sovrapporre la Madonna della Lettera al significato di libertà? Un fenomeno naturale collaterale al vulcano Etna si manifesta nella pianura di Catania con tre soffioni vulcanici, due bianchi (CO2), uno nero (gas diversi) alternativamente espellono al loro esterno, dunque fuori dal terreno questi gas. Il fenomeno in precedenza accennato era ben conosciuto come mofeta dei Palici (Palicoi), considerato un culto tipico della Sicilia denominata come altri culto ctonio (sotterraneo, che viene dagli inferi), i Palici erano due gemelli (i soffioni bianchi). Nel tempio loro dedicato si amministrava la GIUSTIZIA, i rei confessavano le loro colpe e giuravano sulla loro innocenza. Camminando in ginocchio in una grotta, contenente CO2, rischiavano la cecità. In seguito, questo luogo divenne asilo degli schiavi che organizzarono le guerre contro i Romani per cinque secoli. Questo culto era vivo fino all' ottavo secolo dopo Cristo. una delle sovrapposizioni Cristiane fù la Madonna della Catena, al cui Santuario si sale ancora in ginocchio (Madonna della Libertà). La sovrapposizione della Madonna della Lettera avviene per Messina in un giorno particolare, il 2 GIUGNO del 1282, al primo assalto ANGIOINO, dopo l' assedio della città per la guerra del VESPRO, l' esercito Franco-Papale viene sconfitto, é quindi grande festa per gli anni a seguire. Altre grandi feste si faranno dopo che il 6 e l' 8 AGOSTO dello stesso anno i Messinesi respingono altri assalti angioini grazie a DINA E CLARENZA. Ma se di errore non si trattasse nella sovrapposizione delle date di San Placido e del Santo nero proprio in quei primi giorni di AGOSTO, come per tutta la Sicilia, ecco che si perde la continuità del festeggiamento popolare millenario del rito ANIMISTA, ma anche le recenti feste per la sconfitta del più grande esercito d' Europa scagliato dal PAPA contro la Sicilia; mentre nelle altre città la sovrapposizione di date con un un' immagine già venerata, con altro nome, permette che il culto popolare venga perpetuato con altri significati, con uguali idoli. Animismo (dare un' anima ai feenomeni della natura. Un' anima non un corpo). La Chiesa, acquisisce gli idoli sotto forma di Santi. Si dichiara monoteista, deve però ammettere l' adorazione di diversi Santi (manufatti di legno, gesso, marmo) in altre parole parliamo dell' idolatria, include tutti i riti animisti (germogliare del grano), bolla invece come "Pagani" tutti i simboli di questa religione, che è ancora oggi la più diffusa nel pianeta terra. Se guardate con attenzione la VARA di Messina, potrete notare che la rappresentazione Animista del Sole in quanto cerchio emana raggi, è rimasto a rappresentare il Sole stesso, non è un uomo Cristo/Sole (umanizzazione di un' idea Animista). La famosa festa di Ferragosto dell' Assunta al Cielo, è stata inventata dal PAPA Nicolò I (SANTO), eletto nel 858-morto nel 867, da lui collocata in data 15 AGOSTO (Nota come la prima cattedrale di Messina fosse dedicata a San Nicolò). La figura in cima alla VARA dovrebbe rappresentare la madre di Cristo che sale in Cielo, alla fine dei suoi giorni, per raggiungere il figlio. In realtà è una giovinetta che, presa per un piede da un uomo barbuto, viene rapita (esaltazione panteista dello stupro). Intorno tanti bambini, con chiara allusione al fine del ratto, non sicuramente alla morte di Maria madre di Cristo. La bionda Kore rapita dal nero Vulcano. Ma allora quelle 200.000 persone che ogni anno corrono dietro alla Vara, credono ancor ‘ oggi che i bambini nascano per virtù dello spirito santo ? Dopo aver partorito al Policlinico Universitario (5° in Europa). Credono invece in questo mistero tipicamente naturalista/animista del miracolo della nascita in quanto fenomeno della natura: à Matri Natura. Temono ancora il caso, la fatalità, l’ errore umano, pur coscienti della forza tecnologica conquistata dall’ uomo. L’ unica cosa che i Santi Neri hanno in comune con Placido è che possono essere visti solo un giorno all’ anno, durante la loro festa. Per tutto il resto del tempo restano chiusi in una nicchia coperta da una tenda o chiusa dietro uno sportello ligneo. Nessuno deve vedere, tranne i fedeli, il colore delle loro guance. Rimane nero invece “GRIFONE” il compagno gigantesco di “MATA”; rimane il solenne pellegrinaggio al monte più alto dei Peloritani che sovrasta Messina, Dinnamare (monte dei Nammari) proprio il 4 Agosto, mentre al monte di Tindari il pellegrinaggio si compie qualche settimana prima alla Madonna Nera, anche da Montalbano Elicona, anche da Santa Teresa di Riva. Le immagini sono servite alle varie religioni e ai governi di ogni tempo, fino ai Media di oggi che possono trasformare un attore in Presidente. Come il mare divenne Nikos (il tuffatore); Nettuno Dio del mare; San Nicolò, protettore dei marinai. Nel museo nazionale di Messina un grande quadro raffigura San Benedetto che ordina di distruggere gli idoli, le statue, i templi. Tanti altri documenti, reperti, statue vennero invece portate a Roma, e tante altre “rinchiuse” in quel monastero famoso di Monte Cassino. La stessa furia articida scatenata da San Benedetto ricade sull’ Abbazia nel 1944, rasa al suolo inutilmente dai bombardieri Americani, suona come una giusta, ignorante continuazione della distruzione; ed il prossimo Papa non ci venga a restituire le sacre reliquie di Santa Lucia (persefone=Kore=Pale=Acqua=Grano…) nel giorno in cui “cerchiamo giustizia” giurando sul bene più caro, la “gioia della vista”, perché quel giorno potremmo “non vederci più dagli occhi” e alla fine non avremmo il tempo di “guardare in faccia nessuno”. Nel 1363 venne fondato il monastero dedicato a San Placido Calonerò, oggi Istituto di Agraria.

Calendario Ufficiale:

18 LUGLIO    San Calogero (Nero).

20 LUGLIO    Sant’ Elia       (Nero).

10 AGOSTO  San Lorenzo   (Nero).      

 

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