LA MATEMATICA NON E'UN'OPINIONE

ANNULLAMENTO REFERENDUM
VENERDI' 27 MAGGIO COMUNE DI MESSINA

RIUNIONE SUL REFERENDUM DEL 15 MAGGIO 2005
SI CONVOCANO TUTTI I PARTITI ED I GRUPPI
ORE 16 AULA CONSIGLIO COMUNALE
ANNULLAMENTO REFERENDUM

MESSINA 27 MAGGIO 2005 ASSEMBLEA DEI PARTITI PROMOTORI DEL REFERENDUM

 

 

Venerdì 27 maggio, alle ore 16 si convocano tutti i PARTITI ed i GRUPPI sostenitori e promotori 

del REFERENDUM contro la NUOVA LEGGE SICILIANA votato il 15 maggio 2005.

 

L'ASSEMBLEA si terrà presso l'AULA DEL CONSIGLIO COMUNALE della Città di Messina.

 

(Palazzo Zanca, Municipio, Viale Garibaldi, uscita autostrada Boccetta, vicinanze Duomo) 

Considerata la scarsa informazione sui giornali , le televisioni pubbliche e dei partiti; 

Considerato che i Siciliani non conoscevano i contenuti della legge, le modalità di voto, 

ed in molti casi la data ed il luogo del referendum si chiede:

 

L'ANNULLAMENTO DEL VOTO REFERENDARIO DEL 15 MAGGIO 2005

 

1) I relatori sono pregati di far pervenire conferma di partecipazione ed una breve nota 

   sui contenuti del loro intervento per poter predisporre una  riproduzione in copia e 

   una veloce consegna ai giornalisti che interverranno alla riunione.

 

2) I rappresentanti dei partiti e dei gruppi promotori saranno fatti accomodare in aula 

    insieme ai giornalisti (accesso dal primo piano di Palazzo Zanca), 

    tutti gli altri partecipanti saranno ospitati nella galleria visitatori dell'Aula Consiliare 

    (ingresso sul lato destro esterno del Comune di Messina).

 

I partecipanti saranno accolti, anche prima dell'orario fissato, nella grande sala di ingresso 

al piano terra del Comune di Messina, per la consegna di copie e scritti utili alla riunione.

 

recapiti:  tel. 090 2935215   fax. 090 6513032   e-mail  info@taorminacity.com

 

sito internet di riferimento   www.messinacity.com

            

 

Messina 23 maggio 2005                 R. Baeli delegato del Comitato Referendario

 

REFERENDUM ELETTORALE SICILIANO DA RIFARE

 

Provincia di Messina votanti 13,57%

588.023 elettori,  79.822 votanti, 38.497 SI,  30.256 NO,  4.187 voti non validi,  6.882 schede bianche.

 

Messina votanti 9,66% degli aventi diritto.

204.561 elettori,  19.768 votanti,  8.457 SI,  9.778 NO,  931 voti non validi,  602 schede bianche

 

Milazzo con votazioni amministrative comunali votanti 66.56%.

27.864 elettori,  18.547 votanti,  9.476 SI,  5.339 NO,  737 voti non validi, 3.004 schede bianche

 

Barcellona votanti 12,77%

35.251 elettori,  4.502 votanti,  2.053 SI,  1.859 NO303 voti non validi,  287 schede bianche

 

1) Il voto comunale a MILAZZO ha deformato il voto di tutta la Provincia di Messina

(il 13,57 % degli aventi diritto è andato a votare, incluso Milazzo. Senza Milazzo si scende anche al 10%).

Se applichiamo la stessa percentuale di votanti di Barcellona a Milazzo, i voti per il referedum a Milazzo

si riducono a 1/5 in cifre assolute, cioè scendono a 2.000 per il SI e a 1.000 per il NO.

 

Una differenza sul totale finale di tutta la provincia di ben

7.000 voti in meno per i SI, e 4.000 in meno per i NO

 

Proprio nella differenza ARITMETICA tra queste due cifre STA L'ERRORE DI CALCOLO.

 

Mentre nel primo caso i SI prevalgono sui NO di 1.000 voti

Nel secondo caso: 9.467 meno 5.339 uguale 4.000 voti circa,

i SI prevalgono sui NO MOLTIPLICATI PER 4 VOLTE DI PIU'

 

questa cifra DISTORCE IL TOTALE DI TUTTA LA PROVINCIA DI 3.000 voti (4.000 meno 1.000)

A Catania la distrorsione arriva a diverse decine di migliaia di voti.

Tolte le altre differenze dei 38 comuni in cui si è fatto il sindaco, 

le cifre totali finali dei SI e dei NO sono quasi uguali.

QUESTO SIGNIFICA CHE LE AMMINISTRATIVE DEI COMUNI HANNO DEFORMATO

 IL VOTO FINALE TOTALE DEL REFERENDUM.

 

2) Ben 3.000 votanti a Milazzo hanno lasciato la scheda BIANCA, questo significa che

   non hanno espresso una decisione di voto una quantità ENORME di cittadini rispetto ai votanti.

   Nel resto di tutta la Provincia di Messina, altri 3.800 votanti non hanno espresso il voto lasciando la scheda

   bianca. E' evidente come solo Milazzo ha capovolto il voto del capoluogo e di tutta la provincia.

 

3) La popolazione  NON è stata informata sul Referendum, negli spazi elettorali

     predisposti  per il referendum del 15 maggio sono stati collocati anche gli avvisi per il referendum

     di giugno, creando confusione, molti erano convinti di andare a votare per la fecondazione assistita,

     si sono invece trovati di fronte un quesito sconosciuto. I manifesti della festa dell'Autonomia Siciliana ,

     che coincideva lo stesso giorno, sono stati sovrapposti ai pochi manifesti elettorali nascondendoli

     e vanificando il lavoro dei partiti per comunicare alla popolazione la data del referendum.

     La Gazzetta del Sud in particolare ha pubblicato, prima della data del 15, pochi articoli in ultima pagina.

 

4) Tutte le procedure referendarie si sono sovrapposte nei tempi stretti di realizzazione,

 impedendo la prenotazione degli spazi elettorali nei comuni e la rappresentanza del comitato elettorale

 nei seggi elettorali. Pochi partiti tra i promotori sono riusciti a prenotare in tempo gli spazi per i manifesti

e a nominare i rappresentanti provinciali e di seggio. A Messina alcuni uffici elettorali del Tribunale sono stati

organizzati  in tempi ridottissimi, tanto da dover dirottare alcune attività su strutture comunali.

La scarsa pubblicità sui giornali è stata poi seguita dalla poca visibilità nei manifesti elettorali e volantini,

completamente assenti in tutta la Sicilia. Solo a Palermo e nelle grandi Città si è visto qualche manifesto.

Il mancato invio del foglio elettorale del referendum, già sostituito dalla tessera elettorale custodita a casa dai votanti,

ha ulteriormente incrementato il numero di elettori disinformati dell'evento.

 

PER TUTTI I MOTIVI SOPRA ESPOSTI

IL REFERENDUM SI DEVE DICHIARARE NULLO

 

E' STATO UN GRAVE ERRORE FARE LE ELEZIONI COMUNALI CON IL REFERENDUM

NELLO STESSO GIORNO, UNA GRAVE MANCANZA DI OMOGENEITA' NEI VOTANTI.

VOTANTI MOTIVATI A PARTECIPARE DA DUE RICHIESTE TOTALMENTE DIVERSE,

IL REFERENDUM SI BASA SU CIFRE ASSOLUTE DI PREVALENZA ARITMETICA,

LE VOTAZIONI COMUNALI SU CIFRE PROPORZIONATE ALLE PERCENTUALI,

DUE ELETTORATI DIVERSI CHIAMATI A VOTARE CONTEMPORANEAMENTE

E SOPRATTUTTO NON IN TUTTI I COMUNI.

QUESTO HA DEFORMATO IL VOTO FINALE

 

O SI VOTA

IN TUTTI I COMUNI INSIEME CON IL REFERENDUM O IN NESSUNO

OPPURE IL VOTO ASSUME UNA DISOMOGENEITA' CLAMOROSA.

 

QUESTO REFERENDUM NON HA CARATTERISTICHE DI OMOGENEITA' NEL CALCOLO

E CHIAREZZA DI MOTIVAZIONI DEI VOTANTI CHE SONO ANDATI A VOTARE NEI 38 COMUNI

 

si propongono due soluzioni:

 

a) IL REFERENDUM SI DEVE RIFARE SENZA ELEZIONI DI ALTRO TIPO

     oppure

b) Calcolare i NO ed i SI dei 38 comuni in proporzione alla media dei votanti

    di tutta la Sicilia, escludendo ovviamente le percentuali dei votanti dei 38 comuni

    dalla stessa media.

 

Ad esempio a Milazzo:

 i voti in cifre assolute sia dei SI che dei NO  da sommare

devono essere 8 volte meno rispetto alla percentuale dei votanti

(66,56% contro i 7% ipotetico di tutta la Sicilia, Cuffaro dice il 7%),

Milazzo da sola ha capovolto il voto di Messina.

A Catania il numero dei voti validi in cifre assolute da sommare

sono 8 volte meno rispetto ai votanti

 (59% contro il 7 % ipotetico di tutta la Sicilia),

Catania da sola ha capovolto il voto in tutta la Sicilia.

 

Ad esempio a Catania:

Se applichiamo una percentuale di votanti a Catania intermedia tra Palermo e Messina, dell'11%

i voti per il referendum a Catania in cifre assolute risultano moltiplicati per 5 volte.

Cioè 89.000 SI invece di 17.000 (con l'11%), 43.000 NO invece di 8.000 (con l'11%).

Con la percentuale di votanti al 59% la differenza tra 89.000 e 43.000  è  46.000 voti

mentre con il rapporto alla media siciliana dell'11%,

 la differenza tra Si e No è di 9.000 voti (17.000 SI  meno  8.000 NO).

 

LA TESI FONDAMENTALE DI QUESTA ESPOSIZIONE E' LA SEGUENTE:

 

SE  IL METODO ADOTTATO DI FAR VOTARE CONTEMPORANEAMENTE

                                   PER I 39 COMUNI E PER IL REFERENDUM

FOSSE GIUSTO

NELLE DUE IPOTESI DI CALCOLO (con o senza amministrative)

NON DOVREBBE ESSERCI DIFFERENZA DI NUMERI TOTALI FINALI.

 

INVECE SI VEDE CHIARAMENTE CHE NEI COMUNI IN CUI SI SONO FATTE ANCHE

 LE AMMINISTRATIVE sia i SI che i NO IN CIFRE ASSOLUTE (NON IN PERCENTUALE)

 AUMENTANO MOLTIPLICATI PER 5

NE SEGUE CHE LA DIFFERENZA TRA I SI E I NO (e viceversa)

NEI DUE CASI DI CALCOLO  (referendum con o senza le amministrative)

 E' NOTEVOLMENTE DISTANTE

Questo meccanismo distorce e deforma la somma totale finale dei SI e dei No

e quindi anche la loro differenza nei due casi sopra esposti.

Quindi i due sistemi di calcolo esposti  NON SI EQUIVALGONO.

Il sistema misto di voto (referendum+ amministrative parziali) adottato,

deforma il risultato finale

QUINDI IL REFERENDUM E' DA ANNULLARE.

 

Si confida nella buonafede di chi ha permesso il voto insieme REFERENDUM e AMMINISTRATIVE parziali,

in caso contrario si tratterebbe di un TRUFFA ELETTORALE REFERENDARIA.

 

Messina 16 Maggio 2005                                                    Rosario Baeli  

                                                                          Delegato Comitato Referendario

                                                                         

 

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