BAELI MESSINA

MOLO DEI VESPRI DEL PORTO DI MESSINA
PROGETTO DI RIALLINEAMENTO
PER FAR ENTRARE NAVI PIU' GRANDI

   

Il molo di Messina che porta il nome di "Molo dei VESPRI"  -VESPRI SICILIANI del 1282- ha una grande storia che risale a quella tentata invasione della SICILIA che prese il nome di GUERRA DEL VESPRO.
Carlo D'Angiò inviato dal papa Martino IV di Brie, portò con se 80.000 uomini, il suo esercito francese più i soldati di tutte le Città Guelfe d'Italia e d'Europa che VOLEVANO ESTIRPARE IL POPOLO SICILIANO DAL SUOLO DELL'ISOLA.
Una grande catena di metallo chiudeva il porto, dal promontorio su cui sorge la stele sormontata da una statua sino alla odierna "Capitaneria di Porto" (come si usava fare allora nei porti per impedire l'ingresso a navi nemiche).
Carlo dopo vani assalti via mare e via terra tentò di forzare l'ingresso del porto.

Inviò allora la sua nave ammiraglia a speronare la grande catena.

I siciliani arrivati a Messina da tutta l'isola, avevano previsto l'assalto.

 

 

Quando la nave ammiraglia protetta dalla flotta di Carlo era arrivata proprio sotto le mura della città a tiro dei siciliani, le navi della flotta e la stessa ammiraglia rimasero bloccate a pochi metri dalla grande catena, i siciliani avevano steso decine di INVISIBILI RETI DA PESCA e grandi tronchi di legno e travi galleggianti, prima della chiusura metallica. Le navi vi rimasero "pescate" e la stessa ammiraglia fu bersagliata da innumerevoli frecce incendiarie che ridussero la flotta franco-guelfa in cenere.
Da quel giorno il molo si chiama MOLO DEL VESPRO SICILIANO.
Adesso l'Autorità portuale vuole ALLINEARE il molo per far entrare le grandi navi per turisti. Il piano del molo è stato finito da poco.
Adesso si presenta come una bellissima piazza con affaccio sul mare.
Una lunga fila di barriere anti auto è disposta a pochi metri dalla fine del molo, per bloccare le auto dei suicidi che da sempre scelgono il porto come ultima tomba (dopo aver vissuto nell'inferno in cui è ridotta questa città).