STADIO DEI PALICI CATANIA

 

 

L'architetto Angelo Spampinato scrive sul pieghevole presentato allo SMAU di Catania 2003 le seguenti note:

 

....Ho voluto legare lo stadio della città richiamando il mito dei Palici.

Un mito ambientato da Eschilo nella zona del progetto e raccontato nella tragedia "Etnee" rappresentata per la prima volta nel 468 a.C. nel teatro greco :

i Palici di Siracusa erano due figli gemelli di Zeus e della ninfa Talìa. Per sottrarsi alla persecuzione della gelosissima Era, Talìa si era fatta nascondere da Zeus sotto terra, poco lontano dal fiume Simeto, si videro nascere dalla terra due bambini che la ninfa aveva partorito e che furono chiamati Palici dalle parole greche pàlin ikèsthai, cioè nati due volte: da Talià e dalla terra.

 

In effetti il culto CTONIO (sotterraneo) dei Palici descritto nel Panteon greco è un tentativo di includere un antico culto animista della Sicilia nella religione greca.

Il luogo reale si trova più a sud verso Palagonia, di fronte a Ramacca ma verso il mare, in un angolo formato dalle prime colline della vallata che dalla piana scende verso Caltagirone.

Il fenomeno della natura legato al vulcano indicato come Mofeta dei Palici consiste nella emissione dal terreno di gas spinti verso l'alto da laghetti vulcanici.

I "soffioni" dei Palici erano tre, due bianchi e uno nero, alternati e ad intervalli regolari.

Ducezio fece costruire vicino ai laghi un grande tempio e la capitale del regno delle citta' siciliane che fecero guerra ai greci per unificare tutta l'isola in un unico regno.

La città capitale si chiamava Palichè.

Nel periodo della liberazione della Sicilia dal controllo romano (139-131 a.C.), il luogo divenne asilo e ritrovo dell'esercito dei siciliani contro Roma.

A seguito di queste guerre di liberazione il senato Romano promulgò la Lex Rupilia nella quale si riconosceva la diversa nazionalità dei siciliani dai romani.

Successivamente la religione cristiana ha cercato di includere tra i suoi idoli questo grande antico culto ctonio della Sicilia sovrapponendo nelle stesse date i tre santi Alfio, Filadelfio e Cirino (di provenienza pugliese).

Anche i tre figli di Noè erano stranamente 2 bianchi e uno nero Sem, Josef e Cam.

 

Questo culto era presente in Sicilia molti secoli prima dell'arrivo dei greci e durò sino all'ottavo secolo dopo Cristo.

Talià era la musa del teatro. F.Schiller gli dedicò il nome del suo giornale letterario ed una opera che si intitola i "fratelli nemici" o la "sposa di Messina" allestito per la prima volta alle Orestiadi di Gibellina.

 

Adesso una società sfrutta l'emissione di gas naturale per usi alimentari . La società si chiama PALICI s.p.a.