IL NUOVO METANODOTTO LIBIA-EUROPA VIA LIBERA A GELA IL 13-11-2002

 

 

 

Il Comune di Gela, dopo una lunga trattativa, ha concesso a ENI-SNAM      il passaggio sul suo suolo del metanodotto in cambio di una condotta di due km che devierà da quella principale una portata di 25.000 metri cubi l'ora per le zone agricole di Bulala.

Una seconda condotta per la fornitura di metano alle industrie di Gela, Butera e Niscemi. Il gas verrà fornito al prezzo di costo.

Si pensa alla costruzione di una centrale a turbogas.

I lavori di posa dalla seconda metà del 2003 al giugno 2004 per finire nel 2005.

La condotta sottomarina ha un diametro di 32 pollici, lunghezza 540 km, profondità massima 1160 metri.

La variante riguarda il tracciato GELA-ENNA.

Contemporaneamente l'ENI cerca di liberarsi della RAFFINERIA di Gela,     mettendo in pericolo di sopravvivenza 3.000 famiglie.

L'ENI cerca di sottrarsi alle sentenze delle cause intentate da sindacati e operai per risarcimenti miliardari.

Una di queste si è già conclusa con una condanna al pagamento di 12 miliardi, è stata rifiutata dall'ENI la liquidazione perchè sostiene che il danno è stato prodotto da una ditta fornitrice che non lavora più per l'ENI. Con lo stesso sistema cerca di far passare la raffineria sotto il controllo di altra società per sottrarsi ai risarcimenti.