7 marzo 1947  50.000 messinesi in piazza

 

55 anni fa, due mesi prima delle elezioni del primo Parlamento Siciliano  ( 21 aprile 1947) dopo lo Statuto conquistato nel dicembre 45, firmato il 15.5.1946 dal re  ( dopo 15 giorni, il 2 giugno, con la  proclamazione della Repubblica andrà in esilio), nella piazza della fontana del Nettuno, dove fu eretta dal fascismo la Prefettura delle Prefetture (controllava tutte le altre Prefetture della Sicilia ritenute "infiltrate" di mafiosi), abolita da 10 mesi dallo Statuto Siciliano art.15, una grande manifestazione di 50.000 messinesi si concentrava sotto il "Palazzo del Governo" (Prefettura).

Appena usciti dal disastro bellico e dai bombardamenti era stata inserita una "imposta sui consumi alimentari". Contro questa tassa si sollevarono i cittadini, già enormemente provati e coscienti dei loro diritti conquistati con lo Statuto e  con la Repubblica. I "reali" carabinieri , al grido di "avanti Savoia", con una sanguinosa carica, sciolsero la manifestazione sparando anche colpi di fucile che uccisero 3 operai, ferendone altrettanti.

Il fatto ebbe una risonanza enorme in Italia, fu la prima delle numerose stragi della Repubblica.

Messina 1950, Lungomare e piazza del Nettuno,

 in fondo a sinistra il "Palazzo del Governo".

Foto Alinari

Ai funerali parteciparono 100.000 persone. Il ministro degli interni Scelba rifiutò di fornire informazioni ai magistrati indaganti, anzi riuscì a tramutare i capi d'accusa che pendevano sul capo dei carabinieri responsabili dell'eccidio da omicidio volontario ad omicidio colposo. Nessuno dei colpevoli fu condannato nel processo iniziato l'anno dopo: al contrario i "reali" carabinieri vennero assolti per insufficenza di prove ed i manifestanti condannati per resistenza. Questo evento ha segnato la Città, ed una lapide posta nel 1987 (senza inaugurazione) lo ricorda.