ROTONDO GIOVANNI - YANCO

 

LA NOTTE DI SANT' AGATA "GIANFRANCO" ROTONDO UN "NORMALE" CITTADINO, DISPERATO, TEATRALE, COME TUTTI I MESSINESI.

 

Quanti messinesi, ormai all'ultima resistenza, dopo i TIR in pieno centro, Il SINDACO destituito, il TRAM fallimentare, la disoccupazione galoppante, le classifiche da terzo mondo, hanno detto almeno una volta "domani mi compro un mitra e faccio piazza pulita"? Molti i messinesi lo hanno pensato almeno una volta e spesso lo dicono pure ma poi non fanno niente per tutti i normali motivi che la TV del "grande fratello" insegna. 

Parlando con i cittadini nella strada si rimane sorpresi.   Alcuni episodi precedenti sono rimasti nella  memoria dei messinesi. Un padre di famiglia, rimasto disoccupato, prese a colpi di mazza la gigantesca porta corazzata della Prefettura del Governo Italiano in piazza Unità d'Italia a Messina, solo, di fronte alle telecamere di controllo, sferrò colpi ciclopici contro la struttura in acciaio inox e vetro antiproiettili  del portone principale, quello di fronte alla statua del Nettuno, testimoni alla guida di decine di auto ferme al semaforo, di fronte ai vigili urbani e alle guardie di ps della questura centrale.

Un assalto clamoroso con un'arma del neolitico medio da parte di un normale cittadino ridotto dalla società al di sotto  di un essere umano medio.   Poi un contadino di uno dei 40 villaggi di Messina, arma in spalla si presentò in piazza municipio in pieno giorno esplodendo un colpo di fucile contro la finestra del Sindaco Bonsignore "reo " di avergli fatto costruire una discarica vicino casa.

 

 

Fatti clamorosi ed eclatanti quanto il gesto di Giovanni Rotondo.Anche adesso tutto si sta avviando verso questa strada che finisce nel dimenticatoio dei pazzi.

La differenza sta nel fatto che stiamo parlando di un artista premiato, un intellettuale, organizzatore di mostre e manifestazioni pubbliche, padre di 4 figli, un genio delle sculture in metallo ed in pietra, un inventore di immagini originali ed espressive.

Sicuramente un cittadino modello per tutte le sue battaglie contro la burocrazia, gli abusi e la vigliaccheria. Ha commesso un solo errore! ha fatto tutto da solo, come un "NORMALE" cittadino dovrebbe fare, si è opposto ai soprusi sempre e disinteressatamente, si è esposto alle soperchierie senza temere sicuri ricatti e vendette, si è incatenato ai cancelli per i suoi ed i nostri diritti.

Sui muri di questa città di Messina , da alcuni mesi una ditta di arredamenti espone giganteschi cartelloni pubblicitari,la frase stampata a caratteri enormi è sempre la stessa: SE LA CITTA' DORME E' ANCHE COLPA NOSTRA.

Allude ai magnifici letti da loro prodotti ma anche al rimprovero più comune che ogni messinese può fare a se  stesso ed ai suoi concittadini. In qualche modo questa frase è sintomatica del malessere più profondo della città.

 

 

La disperazione, lo sconforto, la vergogna, il biasimo, la mortificazione, la paura, la solitudine. Rotondo vive tutto questo ma risponde colpo su colpo ad ogni ingiustizia, con tutti gli strumenti civili e pacifici che questa società corrotta e lei stessa ultima ed ai margini della legalità gli offre.

Poi il giorno di Sant'Agata decide di fare i botti. Lui che vive in un villaggio di Messina che porta il nome della Santa catanese sceglie come data LA STESSA DATA DELLA FESTA A CATANIA. Quella stessa notte, alla stessa ora, a Catania esplodono i magnifici botti dei fuochi d'artificio.

Una coincidenza, anche questa, CLAMOROSA, sembra scelta non casualmente.

Tutti hanno riconosciuto che le bombole erano state collocate per non fare danno alle persone. Il un primo momento i giornale scrissero di esplosivo nelle bombole, poi scoprirono riempimento di sale per concime.

Prima esaltarono la organizzazione perfetta poi scoprirono che metà delle bombole non funzionarono. I danni alla villa, per quello che si vede da fuori, sono le finestre divelte e le tegole del tetto spostate dallo spostamento d'aria, l'edificio esternamente si mostra integro.

La villa è in una località meravigliosa di fronte ai lidi "storici" della città, gestiti dai grandi nomi della Messina "imprenditora".

 

 

Lidi gestiti in passato da Billè (si proprio il presidente della Confcommercio), un altro grande lido gestito dalla  società che forniva la ristorazione sulla Navi traghetto delle Ferrovie dello Stato, dopo la breve gestione di un piccolo imprenditore rimasto bloccato da cavilli burocratici.

Non dimentichiamo il caso CLAMOROSO di Ferlisi che voleva far pagare la tassa del demanio marittimo non solo ai pescatori ma anche alle Ferrovie dello Stato, TRASFERITO A CROTONE DAL MINISTERO DELLA GUERRA, dimessosi dalla Marina Militare adesso è il comandante in capo della Polizia Municipale della città di Messina.

La Capitaneria del Porto di Messina esercita uno strano controllo a corrente alternata, tutto si incrocia nello stretto ma nessuno indaga nei palazzi della bilancia.

Le armi rimangono un mistero anche se su internet, alla prima ora dal ritrovamento, un giornale le definì armi da museo.

 

 

Adesso si scopre che l'elettricista ha rilasciato normale fattura per le 12 batterie, dalla targa della loro auto sono risaliti ai nomi, dalle telecamere hanno visto le facce. Sembra TUTTO FATTO AD ARTE. Al teatro non si poteva fare di meglio. SE QUESTI SONO PERICOLOSI BOMBAROLI noi siamo tutti generali di guerre stellari. Quando esisteva "a gazzusa ca pallina"

tutti sapevano, dai bambini ai pescatori,  che per prendere un pesciolino si doveva mettere del carburo nella piccola bottiglia con un sasso legato a far da peso.Quando si lanciava a mare in poco tempo l'acqua si mescolava grazie alla pallina che faceva da tappo, la bottiglia scendeva a picco, poi lo scoppio che nel raggio di UN METRO provocava un'onda che stordiva i pesciolini.

 

 

 

 

GIOVANNI ROTONDO , nome d'Arte Gianfranco,

 

sito internet    www.yanco.welcome.to

1999

Riunione dei giovani artisti al Comune di Messina, riunioni con almeno 30 persone nei suoi interventi si presentava con un bel cane tutto bianco che chiamava Yanco. Lo stesso nome ha dato al sito internet.

Nel marzo 2000 ha organizzato nella Galleria Vittorio di Messina manifestazioni artistiche e culturali nelle domeniche senza auto, Interessando cittadini-negozianti di prodotti artistici, i quali hanno messo a disposizione gratuitamente colori, tele e carta, pennelli e tele per tutti, artisti e non artisti, per far dipingere tutti i cittadini messinesi nella galleria, finanziando personalmente amplificazione e trasporti.

La manifestazione ha avuto un grande successo di partecipazione e molti si sono cimentati  per la prima volta nella pittura, una rara occasione per esprimersi.

Al Comune di Messina si è incatenato ai cancelli per chiedere rilascio di documenti in tempi UMANI , che gli permettessero di portare avanti le sue attività.

 

 

 Un episodio contro la BUROCRAZIA che stritola i cittadini in tutti gli uffici Comunali e non comunali.

Con la sua associazione culturale formata da giovani messinesi volenterosi, di fronte al Teatro Vittorio Emanuele ha realizzato e distribuito un volantino per i messinesi. Voleva invitare i cittadini ad attivarsi in questa città ormai alla deriva. 

Partecipando a concorsi di scultura e pittura internazionali è stato invitato a Barcellona di Spagna, nella Esposizione EUROART 2000 dove ha esposto opere e tele con soggetti dedicati a Messina e con contenuti metropolitani tipici della condizione di vita urbana in cui sono costretti a sopravvivere  i cittadini di tutte le metropoli del mondo.

Dalla mostra di Barcellona è stato invitato a New York per esporre nella galleria Agorà. Nel mese di Ottobre 2001, malgrado il disastro delle Torri gemelle, essendo stata fissata  la data precedentemente, allestì ugualmente la mostra dando così piccolo un contributo alla ripresa delle iniziative culturali a New York.  

Si è incatenato alla Capitaneria di Porto che gli negava da  anni i documenti per aprire il lido.

 

 

Un lido realizzato in modo ARTISTICO,FANTASTICO, SCULTOREO, che rivaluta il tessuto insediativo della riviera di S.Agata, valorizzando un lembo di costa deturpato da discariche e abusi. 

In questa preparazione del lido ha investito tutti i suoi risparmi  dei tanti anni di lavoro all'estero. Tra questi lavori un bellissimo ristorante-galleria sul lago di Neuchatel.

Particolare allestimento del ristorante realizzato sopra un fiume con il pavimento in vetro. Durante i lavori della "pista ciclabile" ha scoperto che i parcheggi adiacenti non erano previsti.

Dopo una serie di esposti e denunce è riuscito a far sequestrare i cantieri, che sono rimasti chiusi per diversi mesi. Si presume che fosse la Capitaneria di Porto delegata al controllo del demanio marittimo su cui sono stati costruiti i parcheggi. 

Non era organico a nessuna associazione ambientalista, ma da semplice cittadino si opponeva sistematicamente ad ogni sopruso e "soperchieria", come ogni cittadino ha il dovere di fare.