Giorno 7 dicembre 2002 sono pervenute 7 MULTE

 

Giorno 7 dicembre 2002 sono pervenute 7 MULTE presso la sede dell'Editore di www.Messinacity.com

IL GIORNALE MURALE REGOLARMENTE REGISTRATO CENSURATO E COPERTO DAL MUNICIPIO DI MESSINA

IN APERTA VIOLAZIONE DELLA LIBERTA' DI STAMPA PREVISTA DALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA 

 

Neanche la polizia borbonica era in grado di coprire tutti i manifesti del Parlamento Repubblicano di Ruggiero Settimo del 1948.

A Messina sono in grado di fare ben altro. Siamo stati minacciati di MULTE

milionarie per aver esposto dei fogli in cui si denuncia la CORRUZIONE ED IL MALAFFARE in cui giace questa città, coperti immediatamente, con

sorprendente zelo mai visto al municipio di Messina. E' stata presentata dal giornale una querela per DANNEGGIAMENTI CONTRO IL MUNICIPIO alla           Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, sono passati ormai 6 mesi dalla CENSURA e si ha notizia solo delle 7 MULTE ricevute il 7  dicembre 2002.

 

             Da un manifesto murale esposto a NAPOLI nel 1848:

 

........... Dove si introduce la libertà di pensiero, la migliore speculazione è quella della stampa.

Dunque la scopa costituzionale partenopea, lavorando a scopare gli errori e a sostituirvi la verità, ed onorandosi dell'assistenza dei veri dotti della Capitale e dell Provincie, le quali si tengon mute in questo diluvio libertida dei fogli volanti, deve necessariamente far guadagnare, e forse più che si sa sperare ai suoi azionisti......un ducato (euro) al mese per 1000 azionisti fanno 1000 ducati (euro)....

 

In  queste parole la determinazione e la volontà di combattere la repressione della libertà di stampa ma anche la convinzione che senza un programma finanziario neanche una piccola pubblicazione piò andare lontano. Ed è proprio dentro questa miseria editoriale in cui si è immersa Messina per colpa di giochi settari di individui che scimmiottano attività pseudo-poitiche copiate da realtà totalmente diverse.

 

Da un manifesto murale inviato ed esposto a Palermo dai Messinesi il 23 settembre 1848.

 

FRATELLI PALERMITANI

I figli di Messina da voi beneficati e protetti innalzano dal profondo del cuore un grido di fraterna gratitudine.

.....Parte dei nostri fratelli geme in Messina sotto l'artiglio del tiranno.

.....Gridano che sono più infelici dè profughi stessi che errano affamati per le montagne della Sicilia, e preferiscono mille volte gli orrori della guerra alla vita di bestie che son dannati a menare. Gli (finanzieri) svizzeri venduti, i (banchieri) tedeschi travestiti, i (bancari) lazzari di Napoli abitano le nostre case, dormono sui nostri letti, e d'una santa e gentile città fanno ludibrio e bordello.

Fratelli di Palermo, fratelli di Sicilia, dateci armi, raccoglieteci sotto una bandiera, imponeteci una disciplina, destinateci un   condottiero, e noi voleremo a scacciare i barbari dalle nostre contrade, o a spirare sotto le reliquie della nostra sacra città.

Noi protestiamo di affrontare ogni ulteriore sacrifizio per la causa della libertà Siciliana. Onoratamente siamo usciti di Messina; noi non vi torneremo che a condizione onorata e col consentimento della nostra comune madre Sicilia.

 

 I Messinesi riconoscenti.

NON SI ILLUDANO QUELLI CHE CERCANO IN OGNI MODO DI CONFONDERE E NASCONDERE

 

QUESTA CITTA' HA BEN ALTRE RISORSE CIVILI   DA SPENDERE CONTRO  UNA  SQUADRA DI INCAPACI CHE PENSANO DI AVER RIDOTTO  I CITTADINI DI MESSINA  ALLA  SCHIAVITU'  DELLE   LORO ELEMOSINE.